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LA REPUBBLICA - Nell'era del digitale, l'arte contemporanea ritorna al corpo

Carole A. Feuerman Next Summer, 2013 Scultura in resina dipinta a olio / Oil-painted resin sculpture, 99 x 137 x 127 cm Courtesy Bel-Air Fine Art Contemporary Art Galleries. Foto: Thomas Degalet per Bel-Air Fine Art Contemporary Art Galleries

Senza crudeltà, ma anche senza sconti. È il corpo nell’arte contemporanea raccontato nella mostra “Corpus Domini — Dal corpo glorioso alle rovine dell’anima”. Per nulla introversa o iperconcettuale, sfiora tutte le corde emotive tra installazioni, disegni, sculture, fotografie, video. Autori distanti, per tecniche e provenienza, spaziano dal concettuale all’iperrealismo, istanze che la storia dell’arte ha sempre separato, ma che qui dialogano con armonia inedita. Anche la cornice, Palazzo Reale, sorprende. Più conservatore che avventuroso e contemporaneo, si fa produttore con Marsilio Arte e Tenderstories, di una cavalcata di 111 opere e 34 artisti, una mostra sul corpo per il corpo, da attraversare e da assorbire con empatia crescente.

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